We choose to fight!

MERITO=EQUITA'? ...PROFUMO DI CLASSISMO!

“Credo che sia un atto di grande democrazia, e' previsto dalla Costituzione che gli studenti debbano essere messi tutti nelle stesse condizioni, ma devono essere capaci e meritevoli. Purtroppo fino ad oggi nel nostro Paese questa equita' non e' esistita". 

Profumo, ministro dell'istruzione E' di pochi giorni fa la “vittoria” (ovvero un semplice rinvio al 21 Febbraio) rivendicata soprattutto da sindacati studenteschi in preda alla campagna elettorale, contro il cosiddetto Decreto Ministeriale Profumo che porterà sicuramente a ulteriori tagli e disservizi per i borsisti. Infatti il Ministro dell'Istruzione ha deciso, a pochi giorni dalle elezioni, di approvare un ulteriore decreto, che costituirà un vero e proprio cambiamento in senso peggiorativo riguardo i criteri di attribuzione delle borse di studio. E' già da anni che in quasi tutte le Regioni si tagliano le borse di studio, ormai riservate ai pochi veramente “meritevoli”, e si spinge gli studenti a ricorrere ai “prestiti d'onore” con scarsi risultati: ciò comporterebbe l'indebitamento con istituti privati( banche, assicurazioni..) e di conseguenza l'obbligo a saldare il proprio debito appena usciti dagli studi, ovviamente se e solo se si riesce a trovare l'ennesimo lavoro precario. Inoltre il criterio di merito, introdotto già dalla prima riforma di Profumo, certamente non avvantaggia le classi più deboli della società: la logica del merito altro non è che la logica del più forte, in un orizzonte sociale nel quale le differenze di classe tra i pochi ricchi e i sempre più numerosi poveri, si fanno sempre più acute. L'uguaglianza tra gli studenti è meramente formale: i livelli di partenza in termini di bagagli di conoscenze e possibilità sono profondamente influenzati dalla situazione familiare. E' ridicolo pensare che i tanti idonei non beneficiari, costretti magari a lavorare per mantenere gli studi, possano mantenere un livello di “produttività” pari ad uno studente a tempo pieno, solo per fare un esempio. L'equità di cui parla il Ministro è solo una mistificazione dietro cui nascondere un tentativo di perpetrare e ampliare le differenze sociali di partenza tra i vari studenti. L'uscita dei dati del CUN sulla diminuzione degli immatricolati all'università (58.000 studenti in meno), non ha influenzato minimamente il nostro amato Ministro che pochi giorni fa è uscito con questo nuovo decreto. Le misure previste sono infatti: l'impossibilità di richiedere la borsa oltre i 25 anni per la triennale, oltre i 32 per la magistrale per la prima richiesta, previsti criteri di merito secondo il curriculum scolastico (o meglio “portfolio”, introdotto nel precedente decreto merito) per richiedere le borse alla laurea magistrale gli studenti non dovranno essere più di 1 anno fuoricorso (si sa, i fuoricorso sono gli storici nemici del ministro) maggiori crediti annuali per i borsisti (15 crediti in più per il primo anno, 10 per gli altri) introduzione di tetti differenziati per la richiesta di borse di studio (14000 euro al sud, 17000 al centro, 20000 al nord) Non ci vogliono esperti né tante parole per capire che questo decreto non sta aiutando gli studenti borsisti né andando verso una nuova università pubblica veramente accessibile a tutti! Questa manovra classista viaggia in una direzione ben precisa: un'università per poche élites “meritevoli”. Non ci stupiamo affatto delle continue riforme riguardanti l'università, tutto ciò infatti si inserisce in un unico percorso (dalla riforma Moratti alla Gelmini, dal processo di Bologna al decreto merito) che sta portando l' università ad essere sempre più classista e a vedere sempre più accentuata la divisione al suo interno tra atenei di serie A e di serie B. Infatti questo provvedimento invita i sempre meno studenti che rispondono ai requisti di merito e produttività a iscriversi alle università del nord: il tentativo è chiaramente quello di svuotare di “meritevoli” le università del sud. La volontà è quella di far diventare un privilegio per pochi quello che dovrebbe essere invece un diritto per tutti nel tentativo di ridurre sempre di più il numero degli studenti e non saranno certo le mediatiche proteste in funzione elettorale né le continue lamentele e preghiere al Presidente o Ministro di turno a cambiare questo, come tutti gli altri, sacrifici necessari. Siamo convinti che non saranno le elezioni né tanto meno un governo di centrosinistra o di centrodestra a cambiare la politica lacrime e sangue portata avanti dal precedente governo POLITCO Monti. Pretendiamo un diritto allo studio che possa realmente sostenere gli studenti attraverso un'università pubblica,gratuita e accessibile a tutti e un trasporto pubblico, gratuito e di qualità. La nostra risposta a tutto ciò sarà sempre la stessa: la lotta come strumento per cambiare questa riforma, l'università, la società e soprattutto questo sistema di cose presenti. 

NO AL DECRETO PROFUMO SULLE BORSE DI STUDIO! 
PER IL DIRITTO ALLO STUDIO E ALLA MOBILITA'! 
I DIRITTI NON SI MERITANO, SI CONQUISTANO!





Collettivo Politico * Scienze Politiche (FI) 
DAS_ dimensione autonoma studentesca (SI)
Collettivo aula R (PI)

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