Il 12 e 13 Giugno vota 4 sì

L'acqua è un bene necessario alla sopravvivenza delle persone. Nel momento in cui affermiamo il diritto alla vita, non possiamo esimerci dal difendere il diritto all'accesso all'acqua. E' ovvio, quindi, come qualsiasi forma di gestione del servizio idrico debba perseguire l'universalità della fruizione del bene acqua. Viviamo però in una società monopolizzata dall'ideologia liberista che oppone a tale universalità il proprio interesse economico. Anche in Italia si è diffuso e si sta diffondendo un modello gestionale ibrido, pubblico-privato, che affida al primo funzioni di controllo e al secondo i compiti gestione. L'enorme falla di tale modello risiede nella mancanza di trasparenza che pone, di fatto, la rappresentanza pubblica nell'impossibilità di essere un effettivo controllore nella gestione del servizio idrico, ritrovandosi a ratificare decisioni già prese. Infatti le relazioni fra nord e sud del mondo, intrattenute sulla base della depredazione delle risorse idriche, non è un tema dibattuto nei consigli di amministrazione, ma il prodotto di imposizioni di mercato di competenza esclusiva di chi detiene l'interesse remunerativo. La massimizzazione dei profitti è, infatti, l'unica legge alla base del sistema liberista che mette l'intera vita delle persone al servizio del profitto, che rende la crisi economica un problema personale portando inevitabilmente allo sfaldamento del tessuto sociale e allo scatenarsi di una guerra tra poveri. Questo processo di personalizzazione della crisi determina le dinamiche di affermazione del modello capitalista occidentale che ha la libertà di imporsi indiscriminatamente e globalmente.  Un economia di questo tipo smentisce, di fatto, quei principi di condivisione, collettivizzazione, partecipazione e trasparenza che sono alla base della democrazia. La battaglia per la ripubblicizzazione del più necessario tra i beni comuni, quindi, è sinonimo di lotta per la democrazia. Questo referendum deve essere la base di partenza per una battaglia più ampia, per la riappropriazione di beni, spazi e diritti comuni, vitali per l'esistenza di ogni individuo ma che questa malapolitica ci sta togliendo. Quando parliamo di beni comuni  ci riferiamo anche a quei beni sociali come l'istruzione ed il lavoro. Ma c'è un altro diritto che ci stanno a poco a poco sottraendo ed è il diritto all'autodeterminazione, il diritto ad essere cittadini. E' proprio questo, secondo noi, ciò che sta dietro alla proposta del legittimo impedimento che ci ripropone un clima da "Ancien Régime" in cui non siamo più cittadini bensì sudditi.
Pubblico per noi non deve avere a che fare solo con la gestione delle risorse da parte dello Stato ma deve fondarsi necessariamente sulla partecipazione sociale. I beni comuni devono essere considerati di proprietà sociale la cui gestione deve comportare la partecipazione dei cittadini e dei lavoratori.
Nell'affermare questo, vogliamo esprimere tutta la nostra solidarietà alla popolazione di Boschetto che si è mobilitata contro l'indiscriminato prelievo di acqua dalle sorgenti del fiume Rio Fergia da parte della Rocchetta. Contro il furto di acqua , di terra e di democrazia, per il ripristino della legalità e del rispetto dei cittadini il 12 e il 13 giugno votiamo 4 SI !

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