Boicottiamo la seduta del Senato


Oggi (15 febbraio), il DAS ha deciso di dare vita a un’azione di sabotaggio politico nei confronti dell’Amministrazione dell’Ateneo senese. Se infatti nella giornata di ieri si sono dati alcuni passi avanti da parte del Rettore e dei Presidi Venuti e Bernardi nei confronti delle nostre istanze, questi non sono stati sufficienti: qualsiasi dialogo realmente costruttivo con gli studenti e con l’intera comunità accademica deve infatti necessariamente partire dal congelamento del progetto di riordino didattico, necessità negata dall’Amministrazione.
Rettore e Presidi di Facoltà si sono comportati seguendo una direttrice autoritaria e negante ogni tipo di condivisione – tanto con gli studenti quanto con gran parte della docenza – ignorando coscientemente quanto, in una situazione drammatica come quella che sta vivendo il nostro Ateneo, il vero punto di partenza per un risanamento che non prescinda dal rilancio debba fondarsi sulla trasparenza e la condivisione dell’intero corpo accademico, comprendente docenti, studenti e personale tecnico-amministrativo. E siccome il Senato di oggi era chiamato ad aggiungere ulteriori “castagne sul fuoco” attraverso la creazione di una commissione finalizzata alla stesura della modifica dello Statuto seguendo le direttive della cosiddetta “Riforma” Gelmini, non è stato moralmente e politicamente possibile, per noi, lasciare che tale Senato potesse liberamente tenersi, facendo finta che tutto vada bene.
E poiché le modifiche allo Statuto comporteranno una nuova impostazione dipartimentale e di Facoltà secondo aree disciplinari trasversali, impostazione per la quale non esisteranno neppure le due Facoltà di Lettere così come le conosciamo, risulta inaccettabile che prima si ridisegnino – devastandoli – i corsi di laurea e poi, come se nulla fosse, il corpo docenti si riunisca in aree che, valutate prima del riordino, porterebbero a corsi di ben più alta qualità e attrattiva verso studenti e studiosi.
Per tutti questi motivi il DAS richiede al Rettore Riccaboni:
1. L’immediato congelamento del progetto di riordino accademico.
2. Di attivarsi quanto prima presso il MIUR per richiedere, dopo aver contattato i Rettori delle altre numerosissime Università che si trovano nella nostra identica situazione, una proroga sulla tempistica di presentazione dell’offerta didattica, rispetto alle scadenze ministeriali che verranno comunque, con ogni probabilità, posticipate.
3. L’immediata convocazione degli Stati Generali d’Ateneo, da tenersi secondo un’impostazione di massima condivisione che implichi il coinvolgimento assembleare delle singole Facoltà e, poi, dell’intero Ateneo.
4. L’apertura di un nuovo tavolo tecnico per il riordino contestuale alla commissione per lo Statuto, che sia aperto alle rappresentanze studentesche e dipartimentali, e che si svolga secondo dinamiche condivise e che non prescindano da uno sguardo d’insieme rispetto all’intero assetto futuro dell’Ateneo.
Poiché si tratta della battaglia più importante per il futuro stesso della nostra Università, qualora anche questa nostra rivendicazione cadesse nel vuoto, il DAS è pronto a sabotare e impedire ogni riunione del Senato Accademico e del Consiglio di Amministrazione finché un briciolo di razionalità lungimirante non torni nelle menti di chi questo Ateneo si è impegnato a guidarlo fuori dalla crisi, e verso una rinascita stessa di questa travagliata Istituzione accademica.
Infine, ben consapevoli di quanto la situazione possa risultare complicata agli occhi della cittadinanza, poiché come più volte ribadito è la popolazione senese la prima vittima di tale nuovo assetto didattico, il DAS si impegna a indire quanto prima un’assemblea aperta all’intera cittadinanza per illustrare tutte le nostre perplessità.

DAS – Dimensione Autonoma Studentesca

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