12 denunce per un blocco


5 maggio 2011

Il DAS – Dimensione Autonoma Studentesca vuole far presente alla cittadinanza senese la deriva repressiva che sta attanagliando la nostra amata città. Come riportato dalla stampa nella giornata di ieri, la settimana scorsa sono giunti a dodici ragazzi degli avvisi di garanzia in merito alla mobilitazione dello scorso autunno per salvare il nostro Ateneo.
Il capo di imputazione? Interruzione di pubblico servizio, ossia il presunto impedimento alla circolazione degli autobus del Tra.In per la durata di CIRCA 15 MINUTI, avvenuto in piazza Gramsci il 30 novembre scorso, giorno dell'approvazione del DDL Gelmini.
Mentre nelle altre città italiane la protesta si declinava nel blocco di aeroporti e autostrade, a Siena un corteo spontaneo circola per piazza Gramsci e... viene denunciato per non si sa bene cosa!
Infatti: se 15 minuti di ritardo costituiscono un'interruzione di pubblico servizio, allora il mercato settimanale è un'associazione a delinquere? Oppure un vecchietto che guida piano deve essere denunciato?
Paradossi? Forse. Come è paradossale che la Procura denunci 12 studenti che manifestavano pacificamente per salvare l'Università di Siena e che, ad oggi invece, dell'inchiesta sul dissesto economico che sta distruggendo questo Ateneo non si sappia praticamente nulla: un silenzio assai inquietante.
Ma allora ci chiediamo – e chiediamo alla popolazione – se tale assunto possa essere vero: in questa città, ancora una volta, si preferisce tacere la verità e perseguire/perseguitare chi invece vuole palesarla: chi cerca la giustizia e l'onestà viene sempre più isolato, massacrato, diffamato. E' in atto una repressione preventiva, sia su scala nazionale che locale, che con finalità eminentemente didattiche (del tipo: “studente, non manifestare, sennò ti denuncio.. quindi abbassa la testa!”) cerca di impedire qualsiasi esternazione di dissenso, per farci stare zitti tutti. Oggi è l'Università, domani sarà il Monte, dopo domani cosa?
Per questo vogliamo chiedere spiegazioni a varie “entità” politiche della città. Per esempio al Tra.In: è vero che è stato presentato un esposto per il presunto “impedimento” di piazza Gramsci? E se è così, ciò non è forse un fatto ispirato dalla politica più che dall'effettivo disagio procurato?
E poi, l'Amministrazione comunale uscente e i partiti che tale coalizione ripresentano in queste settimane elettorali, non hanno avuto un ruolo in questa repressione delle istanze di chi – il DAS in primis – ha criticato molte delle loro presunte idee e posizioni in merito agli assetti dell'Università di Siena? E il Rettore non intende prendere una posizione in merito, o è forse troppo occupato a eludere le continue bocciature da parte del Ministero (dell'Economia, dell'Università,…)? Gira infatti la voce che questa sia solo la prima di una serie di denunce partite durante la grande mobilitazione di novembre e dicembre...
Vogliamo allora fare un appello alla cittadinanza senese: state all'erta, in questa città le sfere di potere – che tentano in ogni modo di perpetuarsi con i loro tentacoli appiccicati a poltrone e poltroncine – stanno facendo pagare a tutti noi, studenti, lavoratori, semplici cittadini, il frutto della loro inettitudine e della loro triste sorte.
Il DAS, insieme alle altre forze studentesche e sociali della città, sarà sempre in prima linea nella difesa del diritto di parola e di espressione delle opinioni di tutti. Nessuna repressione, nessun postulato di didattica legalista (e un po' fascista, diciamocelo) potrà fermare l'onda dell'indignazione contro questo stato di cose.

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