Elezioni e programma elettorale

Il 2 e il 3 dicembre ci sono le elezioni per la nostra rappresentanza studentesca!
A cosa servono le elezioni? Le elezioni servono ad eleggere i nostri rappresentanti nei vari organi dell'Ateneo e delle Varie Facoltà. Quali e cosa sono questi organi?
Gli organi si dividono in organi minori, interni alle varie Facoltà, e maggiori, che riguardano tutto L'Ateneo. Gli organi minori sono:
  1. il Consiglio di Facoltà, che è l'organo di governo della Facoltà. E' presieduto dal preside ed è composto dai professori di ruolo e fuori ruolo della Facoltà, dai ricercatori universitari di ruolo e da una rappresentanza degli studenti;
  2. i Comitati per la didattica, i quali coordinano le attività didattiche e tutoriali dei corsi di laurea; esaminano ed approvano i piani di studio e le pratiche di trasferimento degli studenti. Sono organi paritetici composti da 3 docenti e da 3 studenti.
Gli organi maggiori sono:
  1. Il Consiglio di Amministrazione, che è l’organo di programmazione, di indirizzo e di controllo della gestione amministrativa, finanziaria e patrimoniale dell’Ateneo. Per adesso si vota un Consiglio d'Amministrazione composto da: Rettore, Pro-rettore, Direttore Amministrativo, 3 rappresentanti dei professori ordinari, 3 dei professori associati, 3 dei ricercatori, 3 del personale tecnico e amministrativo, 5 degli studenti, 1 del Comune di Siena, 1 dell' amministrazione provinciale, 1 della camera di commercio, 1 del governo e 1 del Monte dei Paschi. Da qui a poco sarà riformato e sarà composto da soli 10 membri, 6 esterni all' Ateneo e solo 4 interni, tra cui uno studente;
  2. il Consiglio Studentesco, che è l’organo rappresentativo degli studenti e svolge funzioni consultive e di proposta sulle questioni che riguardano la condizione degli studenti. Il Consiglio resta in carica due anni;
  3. il Consiglio territoriale, controllo della qualità dell'Azienda Regionale per il Diritto allo Studio Universitario (DSU), che è costituito da 7 studenti e ha la funzione di esprimere pareri e presentare proposte inerenti alle questioni riguardanti il diritto allo studio;
  4. il Senato Accademico, che è l’organo di programmazione, di coordinamento, di indirizzo e di controllo delle attività didattiche e di ricerca dell’Ateneo. A differenza degli altri organi i rappresentanti in senato accademico sono eletti per via indiretta dal consiglio studentesco.

Programma elettorale: riforma della rappresentanza


La rappresentanza, in ogni sua forma, è uno strumento la cui funzionalità può risultare duplice: infatti basandosi sul meccanismo di delega, può lasciare un margine fin troppo ampio al delegato senza che siano previsti strumenti di controllo da parte dei deleganti. Se questo fenomeno è riscontrabile in ogni forma di rappresentanza democratica, ancor più forte è la sua presenza nella rappresentanza universitaria, per la quale gli studenti sono tenuti a votare una volta ogni due anni senza che alcun meccanismo di garanzia sia previsto dallo statuto dell’Ateneo. Ciò è aggravato dal pesante e diffuso vizio dell’autoreferenzialità, troppo spesso fatto proprio dai rappresentanti, a tutti i livelli ma in particolar modo nei delegati agli organi maggiori, in quanto più grande è il gap che li separa dagli studenti. Se l’instabilità del fattore umano può essere risolta attraverso una scelta razionale ed etica delle candidature (cosa che si darebbe se tutte le liste si attivassero in tale direzione, cosa per nulla scontata) si profila come necessario quanto attuabile un processo di democratizzazione del meccanismo della rappresentanza studentesca, che vada di pari passo con l’ampliamento di quest’ultima a livello d’Ateneo e con la trasparenza e l’efficienza informativa di tutti gli organi collegiali e gestionali. Il DAS nasce come struttura collettivistica: crede che l’azione dal basso sia l’unico metodo auto-organizzativo accettabile e quindi vede come necessario il ritorno allo strumento assembleare come unica modalità di decisione pienamente valida, al fine di sopperire al deprecabile vincolo della rappresentanza alla delega. Date queste premesse e i problemi che emergono da lunghi anni all’interno dell’Ateneo, il DAS propone come svolte necessarie per il suddetto processo e imprescindibili in un momento in cui una riforma del processo decisionale interno è improrogabile, i seguenti punti:
  • Istituzionalizzazione delle Assemblee di Corso di Laurea come organo decisionale e vincolante per i rappresentanti degli studenti. Ciò consiste nella formalizzazione a livello di statuto d’Ateneo dell’Assemblea del Corso di Laurea come organo deliberante, presieduto dai rappresentanti in Comitato per la Didattica eletti durante le elezioni studentesche, i quali fungono da portavoce dell’Assemblea nell’organo collegiale di riferimento.
  • Istituzionalizzazione dell’Assemblea di Facoltà come organo consultivo rispetto al Consiglio di Facoltà. Con questo si intende la formalizzazione dell’Assemblea degli studenti di ogni Facoltà come un organo effettivo che esprima pareri su richiesta dei rappresentanti in Consiglio di Facoltà, o dei docenti, su questioni di importanza per gli studenti come i regolamenti didattici, i calendari, ecc…
  • Vincolo di mandato e diritto di revoca. Per sopperire all’autoreferenzialità dei rappresentanti si profila come necessario uno strumento di garanzia per gli studenti: in questa prospettiva si pone il vincolo del mandato di rappresentanza all’Assemblea degli studenti, ossia all’Assemblea del Corso di Laurea per quanto riguarda i rappresentanti in Comitato per la Didattica e l’Assemblea di Facoltà per i rappresentanti in CdF. A tale scopo è necessaria una formalizzazione di tali organi, così da poter porre le condizioni per il diritto di revoca del mandato stesso: qualora la maggioranza dell’Assemblea richiedesse le dimissioni del rappresentante, questo dovrà dimettersi, e dovranno convocarsi nuove elezioni. Questo punto è di fondamentale importanza dati gli accadimenti degli ultimi anni. Per quanto concerne invece gli organi maggiori, i rappresentanti in questi ultimi potranno vedersi revocare il mandato dagli organi studenteschi loro sottostanti, ossia dal Consiglio Studentesco. Tutti i rappresentanti negli organi maggiori potranno essere sfiduciati attraverso la presentazione di un numero di firme, da fissare di concerto con gli organi collegiali stessi.
  • Istituzione degli Stati Generali in casi di straordinaria importanza. Come più volte proposto in passato da alcuni docenti, in casi particolari come il passaggio a nuovi ordinamenti didattici (cosa, ahimè, molto frequente) o amministrativi, sarebbe auspicabile un momento di riflessione collettiva di tutte le componenti accademiche, quindi di docenti (compresi i ricercatori e i contrattisti), studenti e personale tecnico-amministrativo. Questo momento assembleare, le cui modalità dovranno necessariamente cambiare a seconda della contingenza del momento, deve essere riconosciuto per l’importanza che hanno tutte le componenti dell’Ateneo, evitando così derive corporativistiche a cui troppo spesso si è giunti per via della “casta docente” e dei sindacati. Sfondo concettuale degli Stati Generali è la convinzione che l’Università è fatta da coloro che la vivono ogni giorno, che siano pagati o paghino, che insegnino o stiano in segreteria: soggetti attivi e non utenti passivi, uniti a far fronte allo smantellamento dell’Università pubblica trasversalmente richiesto dai partiti (pressoché tutti).
  • Estensione della rappresentanza studentesca ai Consigli di Dipartimento. Con la crisi finanziaria della nostra Università si è palesato come proprio quegli organi in cui manca una rappresentanza studentesca fossero quelli maggiormente coinvolti nello scandalo del “buco”: carte di credito affidate ai dipartimenti e utilizzate per spese non proprio accademiche non sono che la punta di un iceberg di mala gestione che trova il suo compimento nel tragicomico governo di questo Ateneo. Sebbene questo non sia il caso della nostra Facoltà, i cui fondi sono sempre stati manchevoli, è necessaria una maggiore trasparenza nei meccanismi decisionali ad ogni livello, e questa trasparenza non può che essere assicurata dalla garanzia di una rappresentanza studentesca laddove manca, con finalità di deterrenza rispetto a umane distrazioni (di fondi).
  • Riforma della Rappresentanza Studentesca negli Organi Maggiori. Con questo punto si intende sia l’estensione delle funzioni della rappresentanza sia la modifica delle modalità di elezione della stessa. Per quanto riguarda il primo punto, ci riferiamo principalmente al Consiglio Studentesco, il cui ruolo è meramente consultivo e che dovrebbe essere ridefinito come vincolante sui pareri richiesti dal Senato Accademico e dal Consiglio di Amministrazione: restando com’è al momento, questo Organo è del tutto inutile per gli studenti. Per quanto concerne invece le modalità di elezione dei rappresentanti negli organi maggiori, reputiamo necessaria, per una maggiore democraticità, l’abolizione delle elezioni di secondo grado sia per il Consiglio Studentesco che per il Senato Accademico: risulta infatti essere un prassi inutile, se non lesiva, quella di far eleggere parte del Consiglio Studentesco ai rappresentanti eletti e non direttamente agli studenti, così come non è giustificabile l’elezione dei senatori da parte del Consiglio Studentesco e l’appartenenza di quelli a quest’ultimo (fortunatamente, almeno quest’ultimo punto relativo al Senato è previsto nella globale tragicità del nuovo statuto!).
  • Trasparenza nella decisione e nell’informazione. Ciò significa che le decisioni da prendere siano sempre discusse precedentemente nelle assemblee (principio che dovrebbe valere sia per gli studenti che per il personale tecnico-amministrativo e docente), e che quelle prese negli organi maggiori siano affrontate precedentemente in quelli minori, in un binomio necessario che è trasparenza e azione dal basso. Al tempo stesso l’Ateneo deve mettere a disposizione spazi telematici ufficiali per i rappresentanti di ogni livello, nei quali quest’ultimi siano tenuti a redigere resoconti continui sulla loro attività di rappresentanza, cosicché la delega raggiunga il più grande livello di trasparenza possibile e vi siano strumenti di controllo diretti da parte degli studenti.
Adesso che sai tutto questo...NON HAI SCUSE PER NON VOTARE!!!!
Rivendica il tuo diritto alla rappresentanza!

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candidati per la triennale
candidati per la specialistica
candidati in consiglio di facoltà

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