A fianco ai lavoratori della Cooperativa Solidarietà

Il DAS_Dimensione Autonoma Studentesca_esprime pieno appoggio ai 64 lavoratori della “Cooperativa Solidarietà”, che attualmente svolgono il ruolo di portineria nei palazzi dell'Università, e che a partire dal 2 aprile prossimo entreranno in cassa integrazione. Ancora una volta la gestione scellerata dell'Ateneo ricade sulle spalle dei lavoratori; l'unica “responsabilità” di quest'ultimi è di aver svolto dignitosamente il loro lavoro. L'amministrazione Fabbro-Riccaboni dimostra chiaramente la volontà di far pagare ai lavoratori il caro prezzo di un debito che non è loro. Negli ultimi anni la gestione “modello Marchionne” dell'Ateneo ha prodotto il taglio dell'integrativo e del contributo per le spese sociali ai danni del tecnico amministrativo senza contare il brutale attacco ai lettori di lingua che ha decretato la morte del corso di laurea in lingue, una delle punte di diamante di questa Università. Ora la scure dei tagli cade sui lavoratori della cooperativa, letteralmente messi in mezzo alla strada dall'oggi al domani. Ma se da una parte l'Ateneo manda a casa i lavoratori per fare cassa, dall'altra la Direttrice Amministrativa Ines Fabbro si assegna la fascia più alta di retribuzione. Questo tipo di atteggiamento, del resto, è perfettamente in linea con le logiche padronali che potremmo così esprimere: privatizzazione dei profitti, socializzazione delle perdite (socializzazione che non coinvolge i vertici ma i soli dipendenti). Non abbiamo intenzione di rimanere a guardare lo smantellamento della nostra Università né di assistere passivamente alle pratiche di macelleria sociale perpetrate ai danni dei lavoratori. La disastrosa situazione finanziaria di questo Ateneo è il frutto della malagestione portata avanti dalla classe dirigente che negli anni ha fatto uso del nostro bene comune per rafforzare clientele e privilegi. In questi anni ci siamo sempre battuti in difesa dei lavoratori e della nostra Università, non permetteremo così facilmente che tutto ciò che è stato conquistato con le lotte ci venga sottratto in nome del profitto, delle privatizzazioni, di un sistema economico che guarda a tutelare esclusivamente gli interessi di pochi ai danni di (noi) molti. Ribadiamo ancora una volta la nostra solidarietà ai lavoratori della Cooperativa, invitiamo tutto il corpo Accademico e la cittadinanza a schierarsi con forza contro questo ennesimo sopruso.


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