San Valentino di Sangue...



Il DAS è costretto a tornare a parlare con estrema durezza del progetto di riordino didattico dell’Università di Siena. O meglio, siamo costretti a riportare alla cittadinanza – che da troppe sfere di potere è ritenuta del tutto aliena al contesto accademico senese – quello che continua ad accadere, nonostante lo sdegno che unisce studenti, docenti e tanti cittadini che comprendono l’importanza fondamentale del nostro Ateneo per la Città. Anzi, non solo la nostra città, Siena, ma anche per i nostri vicini aretini, probabilmente informati solo in modo parziale (e fazioso) della situazione. Parliamo ancora del mancato accorpamento tra le due Facoltà di Lettere dell’Ateneo, quella di Siena e quella di Arezzo. Questa ipotesi non è mai stata presa in considerazione dalle commissioni per il riordino didattico, cosa che fa drizzare i capelli poiché, per via dei requisiti che i corsi di laurea dovranno soddisfare per il Ministero, in entrambe le Facoltà resteranno dei corsi vuoti, risultato di fusioni tra discipline troppo eterogenee in una corsa al ribasso di qualità e formazione degli studenti. Se le due Facoltà venissero accorpate, invece, si potrebbero mantenere molti corsi di laurea, attrattivi e qualitativamente eccellenti, e al contempo mantenere una sede distaccata ad Arezzo, dove invece di avere un’offerta didattica ridicola, la città potrebbe offrire una maggiore ricchezza di formazione e di ricerca, innescando quel circolo virtuoso che, portando nuovi studenti, ridarebbe vita all’indotto economico e culturale aretino, ormai in piena decadenza. Ma questo è stato detto ai cittadini aretini? O forse si è guardato troppo, con uno sguardo ingenuamente e capziosamente campanilistico, al fatto di mantenere una Facoltà in loco, nonostante questa sia vuota, nonostante questa sia destinata a scomparire nel giro di un paio d’anni, o cancellata direttamente dall’ANVUR? E questa opzione è stata presentata alla cittadinanza senese, che si vorrebbe tagliare fuori da ogni decisione gestionale del nostro Ateneo che sta sempre più velocemente scivolando verso un nulla accademico, cancellato dai progetti di migliaia di future matricole che non sceglieranno mai di venire qua a studiare? Queste sono alcune delle domande che volevamo porre ai presidi Venuti e Bernardi nell’assemblea congiunta delle due Facoltà che avevamo richiesto per mercoledì. Ma l’arroganza e la costante prassi di attuare in modo non trasparente e non condiviso stanno sfumando la possibilità di questo incontro: se il preside di Siena, Roberto Venuti, si è detto disponibile fin da subito a indire questa assemblea, così come il Rettore Riccaboni, ci chiediamo per quale motivo il preside di Lettere-Arezzo, Walter Bernardi, stia negando – a noi, alla comunità accademica, alla cittadinanza senese e aretina – questo incontro così fondamentale per il futuro delle due città. Ci appelliamo allora pubblicamente al prof. Bernardi affinché convochi, quanto prima, questa assemblea delle Facoltà di Lettere di Siena e Arezzo. Qualora non fosse in grado di affrontare questa situazione, se non si reputa all’altezza di un confronto civile e aperto con noi e con voi, allora non possiamo che chiedergli di farsi da parte, rimettendo l’incarico a chi, sicuramente, potrà attuare in un modo più onesto e lungimirante per il futuro della Facoltà di Lettere di Arezzo e per il futuro stesso delle due città che, per anni, hanno avuto la possibilità di ospitare questa secolare istituzione accademica, ora allo sfacelo.

DAS – Dimensione Autonoma Studentesca

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