Raccolta firme

Come deciso nell'ultima assemblea di facoltà del 16 Marzo, è stato stilato dai Collaboratoi Esperti Linguistici e dai rappresentanti degli studenti del corso di laurea in Lingue, in collaborazione con il collettivo DAS - Dimensione Autonoma Studentesca, un documento congiunto, con la finalità di rendere noto a tutte le componenti del nostro Ateneo la grave situazione prospettata dalla più che probabile diminuzione delle ore di docenza dei CEL che determinerebbe l'impossibilità del normale svolgimento dell' attività didattica nonchè il raggiungimento degli obbiettivi formativi.
Questo è il documento, per la sottoscrizione del quale allestiremo da domani un banchetto al IV piano di S.Niccolò. Vi preghiamo di venire numerosi a firmare!


Al Magnifico Rettore dell’Università degli Studi di Siena
Al Senato Accademico
Al Consiglio di Amministrazione
Al Collegio dei Dipartimenti dell’Università di Siena
Alla Comunità Accademica tutta
Alla cittadinanza senese


Siena, 22 marzo 2010

La difficile situazione economica dell’Università degli Studi di Siena impone ridimensionamenti e sacrifici a tutte le componenti del corpo accademico, paralleli alle normative ministeriali che ridefiniranno le fondamenta stesse dell’Ateneo. In questo contesto va comunque sottolineata la problematicità del rinnovo contrattuale dei Collaboratori Esperti Linguistici, soprattutto in merito alle conseguenze, ben gravi, che si darebbero con il nuovo contratto.

Quel che si prospetta nel prossimo futuro è una forte riduzione delle ore di didattica svolte dai lettori / collaboratori esperti linguistici (CEL), pari ad almeno il 33% se non, addirittura, al 60%: infatti non è stato neppure chiarito come tale riduzione verrebbe attuata nel rispetto della legislazione vigente in materia del lavoro, e nel contesto della ripartizione delle ore dei CEL come articolato nel CCNL.

E’ chiarissimo, invece, come tale riduzione delle ore – e quindi dell’offerta didattica – conduca ad una serie di ripercussioni assai dannose per l’Università intera. Ciò che, inevitabilmente, comportano questi tagli alle ore di didattica è non soltanto una diminuzione del numero complessivo di corsi di lingua straniera offerti, ma anche una disarticolazione dei corsi di preparazione ai vari esami di certificazione linguistica attualmente richiesti in tutte le Facoltà dell’Università degli Studi di Siena. In altre parole, diventa estremamente difficile portare tutti gli studenti dell’ateneo al livello B1 di inglese e, qualora si raggiunga quel traguardo durante il triennio, sarebbe praticamente impossibile portare quegli stessi studenti al livello successivo, il livello B2 attualmente richiesto per chi affronta il biennio della laurea magistrale, senza un numero di ore di lezione sufficienti a tale preparazione dopo la riduzione delle ore dei CEL.

E’ altrettanto chiaro che l’esistenza stessa di alcuni Corsi di Laurea, quello in Lingue e Letterature Straniere in primis, risulterebbe minacciata. Difficilmente si potrebbe garantire corsi adeguati al raggiungimento dei crediti attualmente richiesti anche in alcuni Corsi di Laurea delle Facoltà di Scienze Politiche ed Economia. Al tempo stesso le ripercussioni materiali sugli studenti sarebbero enormi, in quanto ogni carriera accademica è vincolata a quegli esami di lingua la cui preparazione risulta impossibile nel quadro appena delineato: ciò porterà ad allungare decisamente i tempi di conseguimento del titolo di laurea per numerosissimi studenti.

Il danno così procurato all’Ateneo non si limiterebbe quindi alla sola immagine pubblica dell’Università di Siena, e alla qualità e quantità dell’offerta didattica, ma sarebbe un danno reale, effettivo per gli studenti già iscritti ai quali è stato promesso una formazione certa, un’offerta didattica sicura (per la quale hanno già pagato le tasse) che verrebbero meno, ledendo così quei principi di fiducia verso l’amministrazione pubblica dell’Ateneo, materializzatisi all’atto di immatricolazione in questa Università.

Infine, i traguardi raggiunti in campo linguistico negli ultimi dieci anni sarebbero annullati, vanificando gli sforzi fatti per migliorare il nostro Ateneo e per renderlo più internazionale, più aperto al mondo, sforzi che hanno contribuito notevolmente a rendere possibile il salto di qualità nella ricerca che si è visto negli ultimi anni. Si ricordi inoltre come lo stesso Senato Accademico, nello stendere il Piano Strategico 2010-2014, ponga come primo obiettivo irrinunciabile il “potenziamento, a livello di Ateneo e di singole strutture didattiche e scientifiche, di meccanismi di programmazione strategica volti a valorizzare la natura pubblica dell’Università di Siena, la qualità delle sue attività, i suoi punti di forza e l’attuazione di politiche di internazionalizzazione”. Quali politiche strategiche, quali piani di internazionalizzazione possono essere attuati tagliando il numero delle ore di didattica delle lingue straniere e creando le condizioni materiali per l’abbandono del nostro Ateneo da parte di numerosi docenti di lingua?
A questi numerosi e preoccupanti interrogativi urge dare una risposta chiara e concreta nel più breve tempo possibile.
Ciò non è solo auspicabile, ma necessario per porre fine a questa difficile situazione di totale incertezza, che coinvolge sia i CEL che gli studenti, rendendo difficoltoso per questi ultimi il raggiungimento di quegli obiettivi formativi che gli erano stati garantiti.

Si è parlato molto, in questa fase di crisi del nostro Ateneo, della serietà e della professionalità di coloro che ci lavorano e della volontà, da parte della comunità universitaria tutta, di adoperarsi insieme per assicurare un futuro sereno per l’Università degli Studi di Siena. Di fronte ad un moltiplicarsi di impegni e ad una riduzione sia del numero dei CEL sia del personale tecnico/amministrativo e di supporto al Centro Linguistico di Ateneo, i collaboratori esperti linguistici continuano a garantire gli stessi alti livelli di didattica di sempre. Tuttavia le attuali proposte per il ridimensionamento del ruolo di CEL, ma forse ancor di più le modalità scelte per presentarle, rischiano di minare alla base lo spirito e il senso di appartenenza necessari perché l’Ateneo esca rafforzato dall’attuale crisi.


L’unico modo per riuscire a rifondare la nostra Università è ritrovare quello spirito collaborativo e solidale tra tutte le componenti del corpo accademico: il cieco perseguimento degli obiettivi senza una concertazione tra tutte le parti in causa – docenti, personale tecnico-amministrativo, studenti – si è già rivelato fallimentare nel recente passato, ed è giunta l’ora di recuperare quel sentimento collettivo di appartenenza ad un unico organismo, per rilanciare davvero l’Università degli Studi di Siena.


DAS, UDU, I Collaboratori Esperti Linguistici dell'Università degli studi di Siena.

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